PROGRAMMAZIONI

Anno scolastico 2009/2010

La pedagogia della lumaca (Appunti per una conversazione con i colleghi, tratta dal libro Di Gianfranco Zavalloni)

Per una scuola lenta e non violenta

"…La creatività é dentro la testa dell'uomo,
all'interno persino delle sue relazioni,
ma mai in un computer.
Questo strumento la evidenzia,
magari in maniera più rapida,
anche se non bisogna correr troppo,
poichè la velocità talvolta porta fuori strada.…"

Vittorino Andreoli

      A scuola felici!

      A scuola di lentezza: piantare un arboscello aspettando che cresca e sapendo che forse non saremo noi a raccoglierne i frutti, non si usa più….come non si usa più neppure aspettare che i capelli crescano, o….

CHI L’HA DETTO?

      Un po’ di teoria , qualche autore….autorevole in un periodo di vuoto, può aiutare:

      Don Lorenzo Milani

      Mario Lodi

      Alberto Manzi (quello di “Non è mai troppo tardi”)

      Maria Montessori e Rudolf Steiner……

Disegno creativo o fotocopia ripetitiva

      …ovvero: perdere tempo a disegnare

Perdere tempo….

      ad ascoltare

       …a parlare insieme

       ….nel rispetto di tutti

       …per darsi tempo

       ….per condividere le scelte

       …..per giocare

       …a camminare

       …per crescere

       …per guadagnare tempo

Cambiare davvero la scuola si può!

       La scuola è il luogo per imparare ad apprendere, a pensare con la propria testa, ad essere responsabili

       A scuola, come nella vita, non possiamo disgiungere l’apprendere dal fare. S’impara con il cervello, con le mani, con tutti i sensi, con il cuore.

       La scuola è il luogo in cui si apprende insieme, non da soli

       Per creare buone relazioni, è necessario essere un piccolo gruppo.

       Gli insegnanti non sono dei tuttologi, ma devono sapere dove sta di casa la cultura.

       I saperi non sono un bagaglio da travasare, ma vanno costruiti insieme.

       L’educazione, come l’apprendimento, è un processo dinamico che, partendo da un motivo occasionale, ossia, dalla realtà, conduce alla conoscenza.

       Le ore che si trascorrono ma scuola devono avere un carattere unitario

       Sbagliando s’impara. Per prova, per errore, per gioco

       Si capisce bene che cos’è una scuola quando la viviamo come se fosse il luogo dove si entra competitivi, aggressivi, razzisti e, dopo aver lavorato e studiato insieme, per bisogni comuni, si esce rispettosi degli altri, amici, tolleranti.

I diritti naturali dei bambini e delle bambine

         

        IL DIRITTO ALL'OZIO

        a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

         

        IL DIRITTO A SPORCARSI

        a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti

         

        IL DIRITTO AGLI ODORI

        a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

         

        IL DIRITTO AL DIALOGO

        ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

         

        IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI

        a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare,

        plasmare la creta, legare corde,accendere un fuoco

         

 

       IL DIRITTO AD UN "BUON INIZIO"

       a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

        

       IL DIRITTO ALLA STRADA

       a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

        

       IL DIRITTO AL SELVAGGIO

       a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi,

       alberi su cui arrampicarsi

        

       IL DIRITTO AL SILENZIO

       ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua

        

       IL DIRITTO ALLE SFUMATURE

       a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle

       Gianfranco Zavalloni

       La cosa più importante nella vita è vedere con gli occhi di un bambino

      Einstein

 

 PROGETTO : ATTENTI AI BAOBAB

Il mondo che verrà

Scuola Elementare Norberto Rosa

Classe IV

Insegnante Tatti Franca, Esperti esterni

Dal laboratorio di attività opzionali:

Ti racconto

“Il piccolo principe” di Saint Exupery

I bambini crescono: cambia il loro modo di giocare, si creano nuovi interessi e nuove amicizie, ci si prepara a diventare adolescenti  e ad affrontare altri ordini di scuole, altre “compagnie”.
Tutto questo è molto bello, ma nasconde alcuni aspetti che vanno conosciuti in anticipo per affrontarli con serenità.
Attraverso la lettura del “Piccolo Principe”, si incontreranno i capitoli: I Baobab, Il re, La volpe. Questi tre capitoli permettono di affrontare  i pericoli che ancora non conosciamo, il rapporto con l’autorità, gli affetti.
Attraverso giochi, discussioni, storie parallele e drammatizzazioni, cercheremo di affrontare questi tre aspetti proiettandoli nel futuro prossimo e nelle realtà che,per il momento, i ragazzini intravedono senza conoscere a fondo.
OBBIETTIVI
o        La finalità formativa del percorso è quella di stimolare e favorire il dialogo e la relazione con l'altro (bambino-adulto, bambino-bambino). Per costruire rapporti veri e duraturi occorre un tempo per ascoltare l'altro, capire e perdonare, condividere le preoccupazioni, i sentimenti, le aspirazioni ...,
o        Ricostruire un personaggio nuovo
o        Creare storie

PERSONE COINVOLTE:
§         Gli insegnanti di classe
§         Esperti esterni: educatore teatrale per sviluppare l’aspetto espressivo sulla tematica in questione e su altre che emergeranno dalla lettura del libro
§         Psicologa per la supervisione della conduzione dell’attività


Spazi e tempi:
In aula, e in aula di motoria
Un’ora e mezza settimanale





PROGETTO ATTIVITA’ OPZIONALI


Anno scolastico 2010/2011

Classe V

Insegnante Tatti Franca

 

 

 

Storia e musica

“Storie di Storia”
ovvero

“Taita buraita”

  • Finalità generale:  Le motivazioni generali che portano alla costituzione di questo laboratorio, sono le stesse dello scorso anno e sottenderanno la programmazione del prossimo dal momento che un argomento come questo non può esaurirsi in un  solo anno scolastico.
  • Quest’anno, vista l’esperienza dell’allontanamento fisico dall’edificio scolastico principale per lavori di ristrutturazione, già vissuta nello scorso anno scolastico e già utilizzata per costruire un libro che ne racconti la lunga storia, continueremo nella ricerca delle radici, utilizzando gli elementi raccolti. Da questi sono emersi: le abitudini scolastiche, le leggi e le regole che riguardavano la scuola del passato e permetteranno ai bambini di conoscere la vita concreta dei loro coetanei del passato. (dalla programmazione del 2008/09) “….Ho sempre ritenuto che lo studio della storia dovesse avere un carattere dinamico perché fosse comprensibile e giustificabile alla mentalità di un bambino.  E’ pur vero che Storia non è certamente sinonimo di storie intese in quanto fiabe o favole, quelle elaborazioni fantastiche, cioè, che possono essere utilizzate per altre attività Nonostante il lavoro di esame di fonti il più concrete possibile, sappiamo, però, che per la mentalità infantile, ciò che, per forza di cose, esula dall’esperienza concreta, si avvicina molto al mondo del fantastico, con quelle rielaborazioni “personali” che si traducono negli “strafalcioni” delle esposizioni orali e scritte dei bambini.                                                                               Proprio questi strafalcioni, però, ci danno il segnale dello sforzo di rappresentazione mentale di una situazione lontana nel tempo e nello spazio, tanto da diventare quasi un’astrazione simile ad un concetto matematico. Perché non provare, dunque, ad utilizzare la capacità di immaginazione dei ragazzini, per aiutarli a creare rappresentazioni mentali più corrette, ma ugualmente vivaci, che rimangano almeno un po’ nella sfera del racconto, della drammatizzazione, del rivestire un ruolo diverso da quello solito e che rimangano, poi, nella memoria, come esperienze piacevoli che permettano in seguito di acquisire concetti storici più complessi e un maggior numero di nozioni?”
  • Questo il punto di partenza che ha motivato l’inizio del lavoro nella determinazione di produrre un testo interessante per tutti, al di là dell’ambiente scolastico: LA SCUOLA PRODUCE CULTURA  e i bambini, attraverso le modalità che sono loro proprie, ne sono i grandi veicolatori verso il mondo adulto, rappresentato nella fattispecie, dalle famiglie che offrono un campinario sociale variegato e molto interessante.
  • La presenza di bambini provenienti da altre zone geografiche diverse, anche lontane, arricchisce il bagaglio di informazioni che possono formare la base dalla quale partire per conoscere aspetti della vita passata, in particolare quella del passato recente; evidenzia le similitudini nelle abitudini di vita, permette ai bambini di iniziare la costruzione della propria identità proprio nel vedere le differenze valutate come elementi positivi e possibilità di confronto.
  • Quest’anno completeremo il lavoro iniziato con le interviste dello scorso anno, creando il filo conduttore del libro, arricchendo le notizie raccolte con altre ricavate da testi recuperati negli archivi scolastico e comunale e arrivando alla produzione scritta da pubblicare.
  • Il lavoro di ricerca si avvarrà, perciò,  dell’esame di fonti scritte da ricercare negli archivi con l’aiuto di esperti e tecnici.
  • Occorrerà lavorare anche al reperimento di fondi e di contatti con alcune case editrici.

La motivazione allo studio si crea, inoltre, attraverso approcci positivi. L’espediente musicale, non è fine a se stesso: la storia è fatta di immagini ma anche di suoni che in ogni epoca, in ogni luogo, assumono caratteristiche peculiari. Anche in quest’ambito, i documenti sono molteplici e possono costituire il punto di partenza attraverso il quale ricostruire un aspetto di un periodo storico.

Ø      OBBIETTIVI
1.      Conoscere alcune caratteristiche di un periodo storico

  • Saper ricavare tutte le informazioni possibili dall’osservazione di un oggetto o dalla lettura di un testo
  • Articolare gli elementi raccolti in una tabulazione ed imparare a scegliere i dati utili, escludendone alcuni che possono risultare ridondanti
  • Individuare le caratteristiche principali del periodo storico osservato relative alle attività svolte
2. Saper utilizzare le nozioni apprese per realizzare concretamente un prodotto
Giocare con personaggi e situazioni, creando un racconto, un testo scritto complesso e condiviso
Al tempo dei nonni e dei bisnonni


Metodologia:
  • Raccolta di dati forniti dai documenti scritti esaminati tramite l’aiuto di un esperto
  • Realizzazione di una storia che sia il filo conduttore del nostro libro scegliendo:  Personaggi, tempi, luoghi e avvenimenti
·        Letture
·        Registrazione dei documenti trovati e rielaborazione utile
·        Produzione  del testo finale
·        Ricerca degli elementi utili alla pubblicazione: fondi, editori…

Spazi e tempi:
In aula, in aula computer, uscite sul territorio .
Un’ora e mezza settimanale

Materiali;
Testi:
“Ieri a Buttigliera”
“I nonni raccontano” del gruppo culturale villardorese
“Valsusa com’era”
Fotocamera digitale
Computer
Quaderni e notes
Schede
Televisore e DVD
Registratore per le interviste e fotocamera



Modalità di verifica:
Ogni sottounità di lavoro verrà verificata attraverso la produzione di un breve lavoro di gruppo o di una scheda individuale
Si lavorerà sulla storia dei nonni, secondo le modalità previste e si provvederà ad organizzare ed a conservare il materiale raccolto, attraverso testi e illustrazioni sui quaderni, individuali e collettivi, si riporterà il tutto in cartelle comuni sul computer al fine di pubblicare sul sito il materiale ritenuto di interesse comune e di realizzare un libro cartaceo sulle storie di ogni tipo considerate.

Il libro è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 con il titolo: NEL NOME DI NORBERTO ROSA


  FRATELLI D'ITALIA
Fratelli d'Italia,
L'Italia s'è desta;
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Uniamoci, amiamoci;
L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli 
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti con Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò



  • Ascoltiamo il canto in diverse versioni e lo impariamo
  • Cerchiamo insieme il significato dei termini, soprattutto quelli ostici perchè antichi 
  • dai termini ricostruiamo la storia attraverso la rubrica e testi brevi scritti al computer dopo aver segnato appunti a gruppi 

http://auguri.tecnova.it/

LE PAROLE COLPISCONO COME UN PUGNO


http://davehingsburger.blogspot.com/2008/08/words-hit-like-fist.html

  • Proponiamo ai bambini di scrivere su biglietti anonimi, secondo il seguente stimolo: "Mi offendo quando mi dicono..." (Sono permesse anche le parolacce)
  • Qualcuno può comporre anche un testo motivando...
  • Discutiamo con loro: Quando ci sentiamo veramente offesi? Perchè? Quando una frase, un'affermazione cessa di essere uno scherzo per diventare insulto? Cosa ci propone il resto del mondo? Televisione, giornali... Facciamo una ricerca, cercando i modelli proposti, nei quali qualcuno, o quasi nessuno di noi rientra: modelli di fisico, di famiglia, di disponibilità, di furbizia ....
  • Ritagliamo e componiamo alcuni cartelloni: I modelli.....del mondo.
  • Cerchiamo i modelli nei quali possiamo e vogliamo riconoscerci per stare veramente bene... e costruiamo un cartellone o un volantino, o usiamo il cartoncino, o.... inventiamo...

Anno scolastico 2011/2012
Classe prima
CHIAROSCURO


"C' era una volta il buio......"

Comincia così la storia scritta da GUIDO QUARZO. E' una bellissima storia d'amore e di cose buone,un po' matta che si può leggere ai bimbi, anche piccoli, creando poi alcune attività per animarla e per realizzare insieme un bellissimo libro individuale che riporti le attività,i sorrisi e i colori...

Tanto per incominciare, si legge.... legge la maestra, i bimbi ascoltano,possibilmente al buio, per l'appunto, ridono e si preoccupano...., poi...
  • Su un foglio bianco realizziamo un graffito  con i pastelli a cera, strati di colore diverso fino ad arrivare al nero, graffiando, poi, per tornare al bianco e disegnando IL CAVALIER DI FRESCOBELLO sul suo bianco cavallo, con il titolo scritto in grande (quella diventerà la pagina di copertina del libro da realizzare)
  • Si comincia a parlare della "Bella Rosalice che abitava in un castello e di starci era felice" e che.... mangiava...mangiava e mangiava....
L'attività: ASSAGGIO ANCH'IO consiste nell'assaggiare uno per uno, BENDATI alimenti come:  
  • orzo,
  • cacao
  • zucchero
  • sale
  • zucchero a velo
  • limone,      di cui indovinare il gusto                                                                                                                                             poi si realizzerà una pagina con disegni di contenitori che contengano il nome degli alimenti inseriti poi su pezzi di scotch e applicati al foglio.
  • I bambini saranno invitati a colorare le schede di ROSALICE; di Frescobello tutto macchiato e la scheda della "lavandera" .
  • Si realizzerà una scheda di ...macchie eseguite con colori a tempera sparsi sulla metà di un foglio che realizzino figure simmetriche "chiudendo" il foglio a metà e schiacciando per macchiare l'altra metà. 
  • Osserviamo quelle macchie e immaginiamo: sembrano......
  • La strega STRACCIA si realizzerà disegnandola liberamente con intorno tutte le cose che ci fanno..PAURA
  • I sogni ci possono salvare e far volare: realizziamo la maschera di un sogno....
  • La luna: su un cartoncino nero realizzeremo una BIANCA luna e ascolteremo magari imparandone una, due canzoni sulla luna: La luna bambina di G. Rodari e Luna attribuita a San Francesco d'Assisi e cantata in Forza Venite gente
  • Alla fine si realizzerà l'attività del lunatico al contrario: prima diciamo il contrario delle cose, ad esempio:
  • BELLO/BRUTTO
  • GIOVANE/VECCHIO
  • ALTO/BASSO
  • GROSSO/PICCOLO
  • RICCO/POVERO
  • BIANCO/NERO
  • SANO/MALATO
  • CORTO/LUNGO
  • si porteranno a scuola riviste per trovare immagini contrarie
  • poi si scriveranno parole e si incollerà l'oggetto contrario alla parola sull'altra metà di un foglio: Es: scrivo MASCHIO e incollo una femmina, scrivo PICCOLO e incollo un oggetto grande, scrivo CHIARO e incollo un oggetto scuro....
  • Con cosa si può volare? Scelgo, ritaglio e incollo oggetti che possono far volare
  • Alla fine si colorerà la scheda finale del matrimonio di Frescobello e di Rosalice

  1. Realizziamo le "pagine da inserire per legare il libro realizzato dai bambini: Prima pagina, dopo la copertina con graffito e dopo la scheda dell'assaggio, un breve testo in rima che i bambini dovranno completare:                                                                                                                                      Frescobello bianco immacolato                                                                                                               al castello è arrivato                                                                                                                               e la bella Rosalice                                                                                                                                 di incontrare è ........................................                                                                                                                         Ma si macchia Frescobello                                                                                                               con il sugo   il suo ..................................                                                                                                      corre cerca e si dispera                                                                                                                           va a cercar la .......................................     
  2. Realizziamo una "canzoncina" sulla STREGA e sul LUNATICO:                                                                                           Strega stregaccia                                                                                                                               strega strega Straccia                                                                                                                                no non mi fai paura                                                                                                                                   nella notte scura                                                                                                                                            Perchè anche impataccato                                                                                                                                il principe è arrivato                                                                                                                           e la tua gran magia                                                                                                                                            si porterà via .                                                                                                                                           La luce è tutta bianca                                                                                                                                     e non si stanca                                                                                                                                               di farci sognare                                                                                                                                       di farci giocare .                                                                                                                                           Vola                                                                                                                                                 questo principe senza parola                                                                                                                         Trova                                                                                                                                               il lunatico che gli dirà                                                                                                                         cose                                                                                                                                                 al contrario di ciò che vuol dire                                                                                                                   ma poi                                                                                                                                                        una polvere gli donerà poi poi....
  3. Altra scheda in cui "cercare" le rime:                                                                                                              E  ora bianco è ritornato                                                                                                                                 Frescobello si è lavato                                                                                                                       con la polvere di luna                                                                                                                                  ma la macchia è solo..................                                                                                                       va a cercare la sua amata                                                                                                                             che mangiava.............................................................                                                                       ma lui furbo non si avvicina                                                                                                                              che ha finito la .............................................................                                                                     e non può più rilavare                                                                                                                                il vestito per ...........................................                                                                                                     la sua bella principessina                                                                                                                                che sarà la sua .........................................                                                                                                                                     

IL MANIFESTO DEGLI INSEGNANTI

Un’ iniziativa “la scuola che funziona”
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò
per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.
4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro
la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.
5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.
6. Incoraggerò nei miei studenti l’impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di
fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.
7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.
8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà
mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.
9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.
10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle
situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.
11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e
tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi subiscano.
12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare
nel mondo così com'è, ma non a subirlo lasciandolo così com'è.
13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti
gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.
www.manifestoinsegnanti.it
Un’ iniziativa “la scuola che funziona”
www.lascuolachefunziona.it