Non posso negare d’averti sentito,
non posso dire di non conoscerti,
non posso nascondermi al tuo sguardo.
Nella confusione che mi distrae fuori
E nella delusione che mi rimorde dentro,
perché lasci pesare su di me il tuo sguardo?
Non io posso intenderti - qualcun altro, certamente.
Non io posso riconoscerti - qualcun altro, forse.
Non io posso lasciarti salire - distogli il tuo sguardo!
Non è questa l’ora - sono stanco e inquieto
Non è più l’ora - non credo più a nulla
Non è mai stata l’ora – ogni giorno ha la sua pena.
E tu, poi, che ne sai?
Da dove vieni? Dove vai? Cosa vuoi?
Perché sei sceso fino a me?
Ma ecco: non posso più nascondermi al tuo sguardo.
Perché sei già salito
E mi domandi di lasciarti dire. E già parli.
Immobile era la barca – ormeggiata sulla sponda
Vuote le reti – perché amara è la vita
Vana la fatica della notte – non avevamo preso nulla.
Tu mi hai reso il dono del primo sguardo
Tu sei salito e già parli.
Maestro non comprendo, non è l’ora
Ma tu…tu sei già qui.
E sia, mi discosto un poco da terra anch’io. Amen
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